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riflesso incondizionato

by tumulto

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1.
inutile 01:06
non riesci ad affrontare l'orrore non riesci a fermare il timore inutile è il tuo soprannome inutile è quello che sei rispondi a questa domanda rispondi senza pensare quale volto ricopri nell'ombra? posto il fatto che il ritorno della storia è inevitabile trova parole per confessarti porti il nome di tuo padre ma sembri essertene dimenticato alza il culo dalla sedia alza il mento verso il cielo gambe in spalla o fatti schiacciare dal peso.
2.
siamo tizzoni ardenti in un deserto di ghiaccio le braccia puntate al cielo che ci schiaccia e ci schiaccia come un dio vanitoso, vendicativo come se tutto fosse inutile il tempo sta annientando le nostre risorse il tempo sta piegando la nostra pazienza ma è solo una dimensione è solo un’illusione e frenetici ci perdiamo in universi di plastica ignorando la forza del sole, la nostra caducità è solo una questione di tempo non perderlo invano ed esserne padrone la vita è breve solo per chi non sa cosa farne
3.
il silenzio 02:22
preme la penna su quei fogli mai stanchi preme la penna segno che sono vivo segno che il mio sdegno non si vuol tirare indietro tante parole tante frasi impietose tanti momenti in cui il pulsare del mio cuore segue le linee del nero inchiostro traccio i confini del mio presente come ferite rimarginate livide sul mio corpo sento i pensieri rincorrersi in gabbie imposte da ciò che ogni giorno mi circonda ad seguire il vento che cambia dovrei tapparmi la bocca chiudere gli occhi ingoiare il groppo e marcire nel buio dell’ignoranza ma il silenzio non sposta la nebbia che circonda le vostre atrocità il silenzio in cui vi barricate vi rende tutti asfittici oggetti replicabili la vostra accidia è complicità con chi in questo mondo ci ha reso schiavi arriverà il tempo della verità ed io sarò lì ad aspettarvi le barriere da voi erette cadranno una dopo l’altra e le parole non dette saranno la vostra condanna
4.
un velo sottile ricopre gli istanti che formano il tuo quotidiano benvenuto nell'epoca del grande inganno cristalli di paure implodono le tue tempie non reggono disarmano le tue membra le immagini scorrono ogni giorno ogni secondo un fiume in piena seppellisce la realtà solo il riflesso sbiadito di quello che ti capita intorno costruisce il tuo percorso in questa caverna il buio ti ha tolto la forza di guardare il sole e l'evidenza delle cose la puoi solo toccare la puoi solo vivere sfida la luce accecante lasciati il buio alle spalle ritrova il sentiero nell'epoca del grande inganno
5.
oppenheimer 02:19
adesso sono diventato morte distruttore dei mondi io mi nutro di paure non mi sono mai fermato guardami negli occhi sai cosa scoprirai è come specchiarsi nel fondo dell'umana disperazione e trovarsi a proprio agio non mi fermano i tuoi occhi spenti non mi ferma la tua preghiera sommessa adesso sono diventato morte distruttore dei mondi basta girare l'angolo mi incontri ad ogni sguardo ho avuto tanti nomi quante sono le mie facce sono il sangue che scorre sono il fuoco che arde sono l'ultimo urlo prima dello scoppio sono il colpo improvviso sono il buio che ti avvolge sono morte.
6.
svegliarsi all'improvviso e accorgersi della realtà che uccide ogni sorriso è un incubo a ciel sereno un incubo a poco prezzo che ti aspetta dietro l'angolo che ti prende e ti seziona che ti lascia nel limbo un'ossessione perpetua torna a bussare ogni notte un rumore battente una goccia dopo l'altra tra il sudore tra le lacrime tra i cuscini di spine la deriva di questo mondo sta lasciando il passo al nulla e mi ritrovo con quei pochi che sanno alzare anche il bicchiere e sanno chiedere di meglio e vogliono demolire quelle sicurezze insane regalateci dall'alto chi ti chiede di mollare il colpo chi ti chiede lasciare la presa stringi al petto l'aria che respiri stringi forte la ragione di ogni tuo passo di ogni tua scelta di ogni tuo singolo nervo scoperto
7.
ho lasciato spazio ai dubbi e ho trovato solo il cappio freddo della sconfitta giù nel baratro scavando il cappio stringe e mi lascia solo solo a soffocare il mio corpo chiede ossigeno fame d'aria fame di vita le mani non sono chiuse in preghiera lontano l'orizzonte di certezze basta spezzare questa corda in questo momento non sono ancora appeso ad una trave non sono appeso, posso provare a lottare il mio corpo chiede ossigeno fame d'aria fame di vita le mani non sono chiuse in preghiera sento il respiro che cresce imparo a camminare sentendo il respiro che cresce
8.
pensati buttato in mezzo a facce sconosciute in mezzo a corpi estranei che ti parlano che ti chiedono di essere qualcosa che ancora non conosci che strada prendi in questo bivio? a chi chiedi aiuto per riempire il tuo vuoto? è il destino dell'uomo indeciso quella polvere negli occhi di chi non vuole dare forma allo specchio frantumato delle proprie possibilità il peso delle decisioni si riversa dallo stomaco lambisce il rullare sincopato della tua cassa toracica vedi scorrere gli istanti senza forza nelle mani pensieri fradici di colpe mai spese nel modo giusto e lo specchio ogni mattina ti mette a disagio e lo specchio ogni mattina ti circonda del vuoto che ogni notte ti avvolge lascivo nella sua condizione
9.
venuto al mondo senza un perché pagina vuota di un libro impolverato cerca un perché, non c'è più tempo lascia un segno un'impronta un battito di rabbia la tua intuizione non merita ripensamenti è questo che in fondo ci spinge a perderci in posti sconosciuti un'insolita rincorsa lunga una vita e non chieder se ne valga la pena o sia la cura più efficace è questo che in fondo ci spinge a perderci in posti sconosciuti sicuri movimenti in questo gioco della sorte e si sedimenta ciò che sei stato ad ogni momento si sedimenta ciò che sei stato un cieco fulmine venuto al mondo senza un perché pagina vuota di un libro impolverato di un libro mai sfogliato
10.
battiti 02:12
raccogli il tuo fagotto di esperienze e prendi il largo nel mare limpido in tempesta perenne proiettati nell'oggi trasportati dalla corrente stiamo vibrando ancora insieme e la corsa dei nostri battiti non accenna a fermarsi circondati da un'aura spietata di normalizzazione ogni slancio perde di valore ogni slancio perde di calore questa notte non finirà quando il sole vorrà illuminarci cerchiamo l'accecamento cerchiamo di conquistare quell'unico spazio di coscienza in cui vibriamo in cui esploriamo il coraggio vanificando la corrente
11.
è primavera e si sente dal profumo della vita che esplode e per ogni fiore che nasce c'è una testa che si piega sbocciano le chiome dei cipressi nel lungo viale delle tombe spoglie di chi ha finito per essere carne per bocche mai sazie e c'è una processione una fila infinita di omaggi una serie di facce sconvolte ma non c'è silenzio non c'è commiserazione e puoi sentire il sangue ribollire dentro loro e puoi sentire il canto che non finisce al tramonto e puoi sentire la forza che ad ogni nuovo nome abbraccia tutti e prepara ad ogni nuovo urto stringiti attorno a questo fuoco resta a vedere coi tuoi occhi l'incontro degli sguardi verso la stessa meta sappiamo entrambi che c'è ancora spazio per le chiome dei cipressi c'è ancora spazio per quelle tombe spoglie una stanza vuota un cuore freddo attimi infiniti una vita sbagliata e ancora un altro nome perso nelle colonne di cronaca una lista di esistenze dignità calpestate un sogno lucido sperare di guardare ancora il sole sperare di sentire ancora l'aria del mattino sperare di abbracciare ancora il mare sperare

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released January 9, 2015

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tumulto Forli, Italy

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